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Lezione 2: La Scrittura


LEZIONE DUE

Ora vedremo invece come si scrive in giapponese.

Esistono 4 tipologie di scrittura:

1) Sillabario hiragana (usato per scrivere parti di grammatica o parole senza kanji)
2) Sillabario katakana (usato solo per scrivere parole di provenienza straniera, tranne quelle cinesi o coreane che si scrivono in kanji anche se sono straniere)
3) Ideogrammi kanji (usati per scrivere parole e radici verbali)
4) Alfabeto fonetico Romani (il nostro stesso alfabeto, romani vuol dire romano).

Ora, avendo visto le regole di fonetica, saprete che le parole si scrivono con sillabari (per il momento prendiamo in considerazione solo il primo sistema, il Hiragana; tanto, poi il katakana funziona analogamente).

Ogni sillaba è espressa da un simbolo: anche le vocali possiedono un proprio simbolo pur non essendo sillabe. Se ricorderete delle consonanti, solo la n pu;; stare da sola. Infatti la n sola ha un simbolo:

A  あ E え I  い O お U う N  ん

Senza ora distinguere sillabe pure e semipure, impure eccetera, vi dico solo che i simboli di base sono quelli delle lettere:

H K S T R N M W Y

Tutte le altre sillabe ripetono il simbolo di una di queste soprascritte con l’aggiunta di due trattini. Ora elencheremo le varie lettere derivanti da quelle sopraindicate.

Tutti i simboli sottostanti sono espressi in ordine di vocale italiano: ha he hi ho hu, ka ke ki ko ku ecc… L’ordine alfabetico giapponese per le vocali è: a i u e o.

H da origine alla F (vedi come scrivere la f nella pronuncia), alla B con l’ausilio dei due trattini (neguri) e alla P con l’uso di un pallino.

Hは  へ   ひ  ほ ふ 
Fふぁ ふぇ ふぃ ふぉ ふ
Bば  べ   び  ぼ ぶ
Pぱ  ぺ   ぴ  ぽ ぷ

K da origine alla G con l’ausilio dei due trattini (neguri).

Kか  け  き  こ  く
Gが  げ  ぎ  ご  ぐ

S da origine alla Z con i due trattini. Ricordate che la sillaba ZI si pronuncia JI.

Sさ  せ  し  そ  す
Zざ  ぜ  じ  ぞ  ず

T da origine alla D con i due trattini. Ricordate che la sillaba TI si pronuncia CHI (italiano CI)

Tた  て  ち  と  つ
Dだ  で  (ぢ)  ど  (づ)

Notare che la sillaba DI andrebbe pronunciata JI, ma non viene mai usata perché c’è già la JI che si ottiene da ZI.

La stessa cosa vale per DU che andrebbe pronunciato ZU ma si utilizza il simbolo della Z per esprimere tale suono.

R non da origine a niente e funge esclusivamente da sillaba R

Rら れ り ろ る

Lo stesso discorso di R vale anche per N e M. Ricordate che N possiede anche un simbolo per esprimerla isolata da vocali.

Nな ね に の ぬ
Mま め み も む

W è difettiva infatti mancano la we, la wi w la wu (anche se in teoria ci sono i simboli per we e wi, ma sono in disuso).

Wわ (ゑ) (ゐ) を ・

Anche la Y è difettiva, ma al contrario della W, le forme YE YI che mancano non esistono proprio. Al limite YE si può costruire in un modo particolare che vedremo.

Yや ・ ・ よ ゆ

SCRITTURE DI FONEMI PARTICOLARI

Lettera C, J e SH.

Avete visto come C e J si scrivono nel capitolo della pronuncia. Ma ora vediamo degli esempi pratici:

CH ちゃ ちぇ ち ちょ ちゅ
J じゃ じぇ じ じょ じゅ

Si usa il simbolo della TI e della ZI rispettivamente per CHI e JI. Essi sono seguiti dalla sillaba di Y corrispondente alla vocale desiderata però più piccola. Per scrivere CHI e JI, non ce n’è bisogno, mentre per scrivere CHE e JE, di cui manca la YE nelle sillabe della Y, scriveremo una piccola e.

La SHA/SHE/SHI/SHO/SHU si scrive come JA/JE/JI/JO/JU ma senza i neguri (i trattini)

Capito? Basta fare qualche esercizietto e tutto è facile.



Sillabe con dittonghi

Se volessimo scrivere RYA, come facciamo? Beh, intanto un dittongo è un insieme di 2 vocali. Queste vocali sono: la prima è sempre una i o una u e la seconda è una qualsiasi vocale. Ricordate che l’accento cade sempre sulla seconda vocale. Un esempio dall’italiano? pIAno (la IA è un dittongo perché c’è la i che fa cadere ‘accento sulla a), mIAgolio, tUOno ecc…

La sillaba delle Y rappresenta i dittonghi. Quindi per scrivere RYA, scriveremo il simbolo della RI seguito da una piccola YA. りゃ

Ugual ragionamento se vorreste fare RYO o RYU. E non solo con la R, ma con quasi tutte le consonanti.

Guardate le coincidenze della vita: se scrivete TYA, otterrete la stessa scrittura di CHA. E infatti, va pronunciato CHA.

Non ci sono dittonghi con la ua ue ui wo. Esprimeteli con la semplice u seguita dalla vocale o dalla W.


DOPPIE CONSONANTI

Per scrivere con le doppie, basta inserire prima della consonante da raddoppiare, una piccola tsu. Ecco un esempio:

Nakatta (significa “non era” , verbo – lo vedrete più avanti come funzionano i verbi, pazienza -)

Vedete che c’è la doppia t? Ecco, scriveremo NA-KA-tsu (scritto in stampatello piccolo perché devo scriverlo piccolo perché non si pronuncia, ma indica che la consonante della sillaba successiva si raddoppia[ke confusione, vero ^-^”) – TA. Quindi NA-KA-tsu-TA e avremo Nakatta

なかった

Sostanzialmente, con la scrittura si è finito. Ah, quasi mi dimentico di dire che anche il KATAKANA funziona in modo esattamente identico al Hiragana, cambia solo l’aspetto dei simboli e niente di più.
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